Descrizione
Vera e propria istituzione della cultura gastronomica catanzarese è il morzello (‘u morzeddhu), oggi prodotto De.Co. Si tratta di un misto di frattaglie e parti di trippa di bovino, fatti a piccoli pezzi e cotti lentamente in un sugo piccante, saporitissimo e profumatissimo. Il morzello si mangia ben caldo rigorosamente con la pitta, un pane a forma di ciambella con all’interno pochissima mollica che i fornai locali fanno apposta per questa pietanza. Le parti della trippa utilizzate sono il rumine, l’abomaso, il reticolo e l’omaso (u centupezzi), esofago, il polmone, la milza e, a discrezione, anche il cuore. Tipica della preparazione del morzello è anche la sua capiente pentola chiamata tiana; cuoce per diverse ore assieme al pomodoro con il peperoncino, l’alloro e l’origano. Sulla sua origine ci sono pareri e storie diverse; c’è chi sostiene sia da far risalire alla dominazione spagnola perché il nome morzello deriverebbe da almuerzo, cioè il pasto di metà mattina. A valere su questa ipotesi è il fatto che questa pietanza era per tradizione lo spuntino dei lavoratori che si rifocillavano dopo le prime fatiche del mattino. C’è poi chi ritiene che il morzello risalga al periodo della dominazione saracena, tra il IX e il X secolo, oppure che sia stato ereditato dalla cultura ebraica. Il morzello nasce come street food, un cibo da strada che come accade per u pani ca’ meusa, il famoso panino con la milza di Palermo o il panino al lampredotto di Firenze, è oggi un prodotto ricercatissimo da assaggiare assolutamente.