Gli amici di famiglia il nostro vino lo conoscono da sempre. L’hanno bevuto con gli arrosti profumati di alloro e rosmarino nelle cene di fine estate che da sempre amiamo organizzare.
Fare di questo vino, una volta destinato alla convivialità, un’espressione piccola ma qualificata dell’emergente enologia calabrese è la sfida che abbiamo affrontato con un’essenziale filosofia di lavoro: rispetto delle origini e dei luoghi, basse rese, massima cura in campo e nella trasformazione enologica.
Oggi i vini di Terre del Gufo si offrono a chi ama i prodotti di alto artigianato raccontando in Italia e all’estero la Calabria, la sua natura, la sua storia e le sue vocazioni.
Siamo ai piedi della Sila, in piena dorsale appenninica, sulle colline a sud di Cosenza al confine con la Valle del Savuto, in una delle zone vitivinicole più antiche d’Italia, dove la vite si coltiva e si trasforma dal tempo degli Enotri. Qui il vino ha il sapore antico, austero ed elegante delle produzioni di alta quota.
Tutto è a conduzione familiare e d’ispirazione artigianale nella nostra piccola azienda. Coltiviamo la vite e la passione per il vino facendo leva su pochi principi: fedeltà alle origini e alle tecniche tradizionali di produzione; espressione non mascherata dei vitigni storici; amore per la viticoltura di collina e per le zone interne della Calabria; ricerca della forza espressiva del vino; rifiuto dell’omologazione.
Qui il vino si produce da generazioni per il puro piacere di farlo, di berlo e di offrirlo nelle cene conviviali. Lo stesso spirito delle origini cerchiamo di conservare e di esprimere nelle bottiglie che oggi destiniamo alla vendita, rivolgendoci ad appassionati e curiosi che amano i vini non appiattiti su stanchi modelli internazionali.
Per questo coltiviamo i tremila metri quadri di vigna in prima persona, curando l’intero ciclo di produzione che va dalla potatura invernale alla raccolta fino alla trasformazione enologica condotta in forma artigianale. Una piccola produzione di qualità (25.000 bottiglie/anno) curata in prima persona in ogni più piccolo dettaglio.
Nel petto del Sud, nel cuore del borgo medievale di Altomonte, in provincia di Cosenza, l’antica Balbia è risorta nei bicchieri. I vini prodotti in queste terre ancestrali furono decantati anche nei versi di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), incantato da un nettare chiamato “balbino” che rievocava nel nome il divino.
Custodiamo il lavoro di chi prima di noi ha coltivato la terra e i vigneti con rispetto, impegno e dedizione. Crediamo che il vino debba essere un alimento sano che fa bene alla salute e allo spirito.