Ristorante Da Lucrezia

Ristorante Da Lucrezia

Ristorante pesce

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Descrizione

1996, una data che segna un inizio di racconto, un inizio di storia firmata Lucrezia, la depositaria di un diario di cucina e di memoria;
nel 2007 arriva il figlio Giuseppe Gatto che come Chef vuole mantenere e rispettare il territorio, il passato della terra di Calabria, e di Trebisacce, comune in provincia di Cosenza, che dialoga con il mare e la terra, e che ospita questa culla del gusto.
Qualità dei prodotti calabresi che si decantano sia nei bicchieri che nei piatti, prodotti naturali, frutto di una filosofia del territorio, salubre, biologico e sano, questo è stato ed è oggi ristorante Da Lucrezia.
Giuseppe la rispetta sua terra anche nei metodi di cottura, dove vuole rispecchiare il passato, e vuole far inneggiare la terra, come il cavatello fatto con i metodi delle nostre famiglie, sane e semplici, ovvero semola e acqua, con i murici, molluschi gasteropodi d’antica fama di tradizione antica, dal passato dei fenici e romani che si sospingevano al di là delle Colonne d’Ercole, fino alle Canarie, pur di procurarsi il colorante naturale, essendo molluschi secernenti una sostanza violacea dalla quale si ricava la porpora reale, o ancora la Carbomarinara di cernia o la seppia in doppia cottura, e il riso di Sibari con il cannoccio, pesce povero ma unico nel suo gusto e prelibatezza.
Nel ristorante di mamma Lucrezia, classe 1952, emigrata dalla Svizzera, Giuseppe oggi ricalca la storia di famiglia, fa del ristorante un ristorante dove sentirsi a casa che si tuffa nel mare, e far parlare il mare lonico con le sue prelibatezze ma anche con il suo passato, un passato di pescatori, brava gente che attende dal mare risposte, e che ogni giorno dialoga con il suo manto azzurro. Risposte che trovano poi il loro giusto riposo e giusta collocazione nei piatti di Giuseppe, abile marinaio dei fornelli, e capitano di cucina.
Giuseppe dopo l’alberghiero e l’università a Cosenza, è diventato sommelier, ed a 16 anni ha affiancato la madre, nella conduzione del locale di Trebisacce, che da semplice pizzeria e poi rosticceria take away si è trasformato in un tempio della buona ristorazione, e soprattutto di un passato che vuole tornare, vuole raccontare e vuole essere trasmesso.
Come?
Con la maestria di Giuseppe, il passato di mamma Lucrezia, il futuro di sua moglie Antonella, e il suo presente fatto di ricette, di racconti, di materie prime, di ingredienti e di sapienti mani, le stesse mani dei pescatori che raccoglievano, e non toglievano nulla delle interiora, dei prodotti pescati, e delle stesse mani di Giuseppe che trasformano, ed elaborano.
Le sue preparazioni sono straordinarie, sia nel recupero filologico della tradizione, che nella lettura contemporanea che lui ne fa.
Nei suoi piatti è il pescato della Secca di Amendolara, il mare Jonico, a farla da padrona, lasciando poi alla sua bravura il tocco iniziale, e sua moglie, abile pasticcera, il tocco finale. Un tuffo nel passato, un tuffo nel presente, un tuffo davvero sentito perchè semplicemente bello autentico, che fa respirare l’aria di mare e fa sentire quella appartenenza alla storia antica, che poi diventa odierna e che non si fa dimenticare, perchè ogni onda ce la sussurra, in ogni piatto dello Chef, in ogni colore, in ogni particolare, in ogni singolo elemento. Sono ingredienti, che vengono esaltati nella loro purezza, e che divengono tasselli di una storia infinita proprio come il mondo azzurro di Trebisacce e del ristorante Da Lucrezia, porto di arrivi, ritorni, leggende, racconti, memoria e futuro.

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