L’Azienda Agricola Feudo Gagliardi della famiglia Vozzo, nata agli inizi degli anni ’70 è situata nell’entroterra dell’alta Locride, alle pendici del centro storico di Caulonia, nel bel mezzo di quella che fu la culla dell’antica civiltà Magno Greca, terra degli Enotri, dove il vino è archeologia e cultura. Numerosi ritrovamenti di antichi palmenti incavati nella roccia, testimoniano la vocazione di questo territorio alla coltura della vite.
In questo lembo di terra baciato dal sole, la viticoltura per la famiglia Vozzo rappresenta un’autentica tradizione, competenza e passione che si tramanda da tre generazioni.
Il patrimonio viticolo dell’azienda Feudo Gagliardi è rappresentato da 6 ettari di vigneti dove crescono i più importanti vitigni autoctoni calabresi, ambientati ormai da millenni e che consentono di ottenere vini di grande spessore e personalità (Calabrese, Gaglioppo, Greco nero, Magliocco) tra i rossi, (Mantonico bianco, Greco bianco, Insolia, Malvasia aromatica) tra i bianchi.
Nell’ultimo decennio si è investito molto nel settore vitivinicolo, con la ristrutturazione dei vecchi vigneti, l’impianto di nuovi e con la realizzazione di una moderna cantina che consente di attuare in azienda la filiera corta, dalla produzione, alla vinificazione ed all’imbottigliamento.
I vigneti dell’azienda Feudo Gagliardi ricadono in zona DOP Bivongi e IGP Locride e sono tutti coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica, coniugando la tradizione con le più attente e moderne tecniche di allevamento e vinificazione, in equilibrio con il rigoroso rispetto dell’ambiente e del prodotto vino.
Vini dal 1800 È il racconto di una Famiglia che vive del lavoro dei campi e dei frutti di questa terra e che ha costruito il senso di appartenenza e la sua identità a custodia della tipicità nostrana. Ad inaugurare l’attività vitivinicola fu Nicita Michele, persona eclettica, dotato di grande intuito e spirito imprenditoriale, figlio di commercianti di frutta e conduttore di un piccolo vigneto nel comune di Bianco. Già agli inizi del ‘900, avviò la trasformazione delle uve di propria produzione destinate, fino ad allora, a soddisfare la richiesta di osterie e taverne della comunità locale.
Nel petto del Sud, nel cuore del borgo medievale di Altomonte, in provincia di Cosenza, l’antica Balbia è risorta nei bicchieri. I vini prodotti in queste terre ancestrali furono decantati anche nei versi di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), incantato da un nettare chiamato “balbino” che rievocava nel nome il divino.